La sfida Ance: rendere casa accessibile e città adeguate

Piovono spunti riguardo i temi in materia di edilizia che animeranno incontri, seminari e convegni a EdilExpoRoma 2025 – Tutto per Costruire e Abitare a Fiera di Roma dal 15 al 18 maggio 2025. Intervenuta al TG2 per un approfondimento sulla manovra finanziaria in materia di casa ed edilizia, il presidente Ance Federica Brancaccio ha insistito principalmente sulla necessità di rendere l’offerta della casa accessibile dando risposte a tutte le esigenze della società contemporanea e dichiara sul tema green che il Paese deve andare verso la rigenerazione urbana per rendere le città più adeguate.

“Abbiamo sempre più persone e nuclei mono famigliari, giovani e anziani, che cercano una casa in affitto e c’è un’offerta che invece sul mercato è diminuita drasticamente quindi è veramente una miscela esplosiva. I motivi per cui l’offerta è diminuita sono tanti. Sicuramente perché almeno nelle grandi città si preferisce, si preferiscono gli affitti brevi. È diminuita perché molti proprietari hanno anche paura di fare locazioni e poi magari hanno problemi con morosità. Sono tanti motivi, anche perché abbiamo un patrimonio immobiliare che non si è adeguato nel negli anni. Quanti anni sono che questo paese non fa un vero e proprio piano casa per diverse fasce di popolazione? Questo sta diventando veramente il problema.
Secondo il testo attuale, di un importo totale di 96000 euro al massimo puoi detrarre 48.000, il 50% in 10 anni quindi 4.800 euro l’anno ma il il vero tema, al di là delle ristrutturazioni e tornando all’emergenza casa è il costo degli affitti e degli acquisti delle case.
Con Confindustria stiamo studiando a un dossier per la casa e si dovranno mettere in campo tutta una serie di strumenti per dare risposte a tutte le varie esigenze di una società moderna che sono i giovani gli anziani, le mono famiglie, singol, separati e in questo le ristrutturazioni aiutano. Però il vero tema è riuscire a dare un’offerta per locazioni e acquisto,  accessibile a tutti Oggi Se spendi più del 30% del tuo reddito per un mutuo o un fitto poi non ce la fai con il resto quindi comunque bene questa proroga ma non ha niente a che vedere con il super bonus. Questo bonus ristrutturazioni 50% è una misura introdotta da anni perché è la soglia che garantisce di evitare il lavoro nero.
La questione del riordino degli incentivi fiscali rispetto alle direttive Green eccetera è tutto un altro discorso. Quando si costruisce una casa da zero esistono già dei vincoli Green e ci sono degli obblighi da rispettare assolutamente. Quindi le case nuove sono devono essere tutte con determinati limiti di emissione. Per non parlare del pubblico e di edifici pubblici. Ma il nostro Paese si trova in una situazione in cui i tre quarti del patrimonio, comunque più dei due terzi, sono stati costruiti prima che ci fosse qualsiasi normativa sismica o energetica e questo patrimonio non è stato rinnovato. E oggi ci troviamo in una situazione grave di arretratezza. Quanto ci vuole per rimettere a posto il
nostro patrimonio? Volendo fare una stima grossolana diciamo che si sono 12 milioni di immobili, il 70% ha necessità di poter raggiungere i requisiti che abbiamo condiviso in Europa e quindi sono 8 Milioni di immobili; pensando un investimento minimo medio, diciamo più che minimo, fra i 30mila e i 50 mila ad immobile, raggiungiamo una cifra di 40 miliardi. Ci sono delle deroghe perché tutto il patrimonio storico è difforme. Il Paese deve andare verso la rigenerazione urbana,  demolire ciò che non ha senso e ricostruire creando servizi per i cittadini, fare le nostre città più adeguate a una società contemporanea. Questa è la vera sfida.
Parlando di emissioni e attenzione per l’ambiente bisogna cominciare a tenerne conto. Come stato membro, l’Italia nel giro di un anno e mezzo dovrà dire all’Europa come pensa di raggiungere questi obiettivi. Probabilmente il 2050 è un obbiettivo troppo sfidante però cominciamo. Abbiamo già recuperato un 16%  ma c’è l’obbligo per tutti gli edifici pubblici al 2030 e ciò rappresenta una bella sfida”

Il Bonus Ristrutturazioni sarà uno degli argomenti dell’Expo

Fresco di placet da parte del Governo, il Bonus Ristrutturazioni, prorogato anche per il secondo anno, sarà uno degli argomenti che sarà al centro degli incontri tra associazioni di settore e ordini professionali che parteciperanno a EdilExpoRoma 2025 – Tutto per Costruire e Abitare. Nell’era post Superbonus, le speranze del settore edilizio di non impantanarsi nel blocco dei cantieri per calo delle commissioni, è legato al Bonus Ristrutturazioni prorogato al 50% per il 2025. L’ipotesi presa in considerazione dal governo riguarda solo la prima casa.
Il decreto fiscale approvato ieri in Cdm proroga nel 2025 il bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa. Infatti, viene prevista “una detrazione unica al 50% per la prima casa e del 36% per le seconde case”. Lo ha spiegato il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, nel corso della conferenza stampa sulla manovra, sottolineando che la finalità della misura è di contrastare “fenomeni di non fatturazione”.
Per le ristrutturazioni edilizie “penso che potremmo ritornare a una detrazione sul 50% per la prima casa”. Lo ha detto il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, intervenendo al convegno ‘Far crescere insieme l’Italia’ organizzato da Fratelli d’Italia a Milano. “Dobbiamo fare in modo di agevolare chi vuole fruire di un bonus edilizio per la prima casa – ha sottolineato Leo – compatibilmente con risorse, ci si potrebbe tornare…per il resto si vedrà”.